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Biologia Marina
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Icona di Messaggio Topic: Informazioni su Astropecten platyacanthus(Topic Chiuso Topic Chiuso) Rispondi al Topic Posta un nuovo Topic
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rpillon
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bullet Topic: Informazioni su Astropecten platyacanthus
    Postato: 23 Novembre 2007 alle 19:11
Volevo chiedere se qualcuno ha informazioni su Astropecten platyacanthus. E' una stella comune nei ns. mari e specialmente in Adriatico ma è inspiegabilmente spesso dimenticata da libri, fotografi e web...

Dimensioni medie e massime, colore tipico del dorso, profondità a cui si può rinvenire, elementi caratterizzanti, caratteristiche delle spine sulle placche marginali dorsali e ventrali e caratteri distintivi rispetto alle altre Astropecten in particolare rispetto ad A.spinulosus...

Personalmente sono riuscito a trovare informazioni decenti ma incomplete solo su un testo in francese di R.KOEHLER.

Ringrazio anticipatamente chiunque possa darmi informazioni o indicarmi dei testi di riferimento che parlino della specie.
Roberto
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Franco Iannello
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bullet Postato: 23 Novembre 2007 alle 19:29
Ciao Roberto,
solo a titolo indicativo, hai guardato nel portale di MondoMarino?

Ho trovato questo non so se può interessarti.
Grazie per la tua collaborazione.Wink



Modificato da Franco62© - 23 Novembre 2007 alle 19:30
....chi non rispetta non avrà rispetto!!
Franco Iannello
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rpillon
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bullet Postato: 23 Novembre 2007 alle 19:34
Ci sono altre Astropecten ma non questa...
Roberto
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bullet Postato: 29 Novembre 2007 alle 14:32
Ti invio qualcosa ...
 
A. platyacanthus :
 
Morfologia : Braccia larghe o strette. R7r 5,5. Passille con aculei sottili e/o tozzi, più o meno ingrossati all'apice. Pedicelli fascicolati spesso presenti, formati da aculei passillari grossi e curvi o da aculei laterali delle piastre margino-dorsali. Queste sono quasi completamente rivestite da aculei e squamule e portano un forte aculeo, più o meno scostato dall'orlo superiore e interno. Piastre margino-ventrali coperte da aculei e squamule, che talora lasciano nuda una certa area mediana. Tre aculei adambulacrali interni, 2-3 mediani larghi, depressi e più o meno ottusi, e alcuni piccoli esterni . Colore bruno più o meno scuro sul lato aborale, bruno chiaro o giallastro su quello orale; aculei marginali di solito gialastri o bruno chiari, spesso con apice violetto. Diametro max 18 cm.
 
Distribuzione e biologia : E' caratteristico del Mediterraneo e risulta presente in tutti i bacini. Limiti batimetrici noti : mt. 2-64 . Vive su fondali di melma o di sabbia, dove sembra eventualmente vivere con A. bispinosus.
 
Note : Questa specie fu a lungo confusa  proprio con l' A. bispinosus. Lo studio comparativo compiuto a Napoli da Tortonese (1947) ne dimostrò la netta separazione. I confronti fra le due specie istituiti da Russo (1939), che svolse considerazioni di ordine genetico, non hanno alcun siignificato. A. Platyacanthus, fra l'altro, differisce da A. bispinosus per il minor numero di piastre margino-dorsali: nelle due specie i massimi valori noti sono rispettivamente 48 e 77. Gli individui leptobrachiati, naturalmente, presentano una più spiccata rassomiglianza con l' A. bispinosus ma il diverso aspetto delle piastre marginali facilita sempre la corretta identificazione. l'A. platyacanthus è più variabile del suo citato congenere. Tuttavia non hanno valore nè la variante "flanaticus" (Lorenz - 1860) del Quarnaro, che sarebbe caratterizzata dalla presenza di due aculei margino-dorsali particolarmente grandi in ciascun angolo interbranchiale, nè la variazione "pedicellifer" (Dod.) in cui esistono pedicellari e aculei margino-dorsali scarsi; quast'ultima varietà fu segnalata a Tripoli (Tortonese, 1938).
 
Spero di essere stato esauriente
 
Saluti
 
Benthos
 
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rpillon
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bullet Postato: 29 Novembre 2007 alle 19:04
Grazie mille delle informazioni, gentilissimo.

Mi sembra comunque di capire che è una specie con caratteristiche molto, molto variabili. Purtroppo su internet ho trovato solo una foto della specie e senza vederle non è facile comprenderne le caratteristiche.
So che da foto è spesso impossibile identificare con certezza le Astropecten ma proveresti ad avanzare un'ipotesi su questa foto?

Approfitto della tua gentilezza per chiederti anche altre due conferme.

1- Ti risulta corretto che A.irregularis si divide in due sottospecie: A.irregularis serratus (che vive nell'Atlantico) e A.irregularis pentacanthus (che vive nel Mediterraneo)e si differenziano perché la serratus ha le placche marginali dorsali con un aculeo mentre pentacanthus ha le placche marginali dorsali sprovviste di aculei. Quindi in Mediterraneo A.irregularis si può sempre identificare con una certo margine di sicurezza con facilità verificando la presenza delle spine sulle placche marginali dorsali?

2- A.spinulosus quanti aculei ha sulle placche marginali ventrali? Solo uno grande o più di uno?   
     

Modificato da rpillon - 29 Novembre 2007 alle 19:23
Roberto
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bullet Postato: 01 Dicembre 2007 alle 08:53
Ti spiego come stanno le cose .
 
L' A. irregularis è una specie polimorfa e politipica, molto comune nei mari europei e studiata a vari livelli da moltissimi autori, fra cui Newth (1925) che si occupò essenzialmente dell'embriologia. Nella forma nominale, che vive presso le coste europee atlantiche fino alla Norvegia, tutte o quasi tutte le piastre margino-dorsali sono munite DI UN SOLO ACULEO, che per lo più ha un modesto sviluppo. Nella subspecie "pentacanthus", tali piastre sono invece inermi. Koehler (1909) dimostrò che l' A. irregularis e pentacanthus costituiscono un'unica entità specifica, nella quale rientra finanche l'A. serratus (Mull. Trosch.), caratterizzato dalla presenza di più di un aculeo su ogni piastra margino-dorsale o per lo meno su molte di esse. Tortonese (1952) trattò dei rapporti di A. irregularis pentacathus (il nome scientifico corretto è "Astropecten irregularis pentacanthus" (Delle Chiaie) )  con le formi più o meno affini, scrivendo fra l'altro : "Secondo Engel (1934) questo Astropecten (A. irregularis) mostra nel Mediterraneo e nell'Atlantico, ma soprattutto nel Mare del Nord, una tendenza alla formazione di uno (forma tipica) o parecchi (var. serratus) aculei margino-dorsali: questi mancano negli esemplari più giovani (var. pentacanthus) e tendono a comparire col crescere dell'età ed in rapporto alla località; particolarmente stretta è la relazione con la profondità, in quanto col diminuire di questa compaiono individui più fortemente aculeati. Il citato Astropecten presume siano venute stabilendosi delle forme locali che raggiungono un determinato stadio come, ad esempio, il pentacanthus nel Mediterraneo ed il serratus presso le coste Olandesi, e suppone pure che tutti gli individui siano potenzialmente capaci di evolversi dallo stadio "inerme" a quello più "fortemente aculeato" . Madsen (1950) appoggia l'idea di Engel, per cui nei vecchi individui tendono a comparire gli aculei margino-dorsali, che secondo Koehler invece sono, se mai, caratteristici dei pentacanthus giovani. Per quanto riguarda il Mediterraneo, io non posso confermare le asserzioni di Engel, poichè gli aculei margino-dorsali mancano completamente nella quasi totalitàdegli individui, qualunque sia la loro età e la profondità ove risiedano"
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bullet Postato: 01 Dicembre 2007 alle 09:14
Secondo tempo ...
 
Per quanto concerne i citati aculei, l'ammettere in base ad essi una sottospecie inerme (pentacanthus : Mediterranea), una "armata" (irregularis) ed una "molto armata" (serratus), entrambe Atlantiche; sarabbe indulgere ad un eccessevo schematismo. Si rammenta, infatti, che possono essere dotate di aculei alcune piastre margino-dorsali di individui Mediterranei, soprattutto giovani (esemplari catturati e studiati a Napoli ed in Algeria), ma anche adulti, come alcuni esemplari catturati a Taranto, del diamentro di 15 cm.; si tratta comunque di casi eccezionali. Ludwig segnalò l'A. serratus a Messina. D'altra parte, individui inermi, non mancano presso le coste settentrionali dell'Europa.
L'A. irregularis pentacanthus, comunque, può venir interpretato come sottospecie, poichè, oltre a presentare una'area di distribuzione assai ben definita, è distinto morfologicamente non solo dalla quasi costantemancanza di aculei margino-dorsali, ma anche dalla netta tendenza a un più elevato valore del rapporto R/r. Tale valore equivale a 3,5-5 secondo Koehler; 3,5-4,5 secondo Mortensen; materiale proveniente dalle coste Inglesi e dell'Olanda ha espresso un valore pari a 3,5-4,5 mentre quello del Mediterraneo è di norma superiore e giunge a 5,8.
Quanto all'A. serratus è preferibile considerarlo non come sottospecie, ma come espressione di un polimorfismo di "A. irregularis irregularis", suscettibile di variare localmente nelle proporzioni delle singole forme. Un riflesso di tale polimorfismo si ha nell'occasionale comparsa di uno o anche più aculei su alcune piastre margino-dorsali degli individui mediterranei, che pu tuttavia rientrano comunque nella subspecie "pentacanthus" .
E' degno di nota e va rilevato che questa specie si ritrova spesso presso le coste del Sud Africa, rappresentata dalla subspecie "pontoporaeus" (Slad.) ove si ripete tutto il ciclo di variazioni riscontrabili nei mari europei; qui vivono promiscui individui a margino-dorsali inermi ovvero, più o meno armate. Questo comportamento, insieme alla piccola statura, sempbra manifestare una particlare condizione della specie in un'isolata, estrema porzione suo areale.
 
Fine della storia
 
Saluti
 
Benthos
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bullet Postato: 01 Dicembre 2007 alle 11:20
Bravo MaxClap
Informato e preciso come sempreThumbs Up
Vienici a trovare più spesso!
Un Hug
Aida
Amare il Mare è amare la Vita. Così come rispettiamo la Vita, rispettiamo il Mare. stellinamare2001
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rpillon
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bullet Postato: 01 Dicembre 2007 alle 12:11
Grazie sei stato gentilissimo e molto preciso.

Attualmente stò cercando di capire come poter assegnare una specie alle Astropecten che fotografo, sò che è un'operazione non molto rigorosa dal punto di vista scientifico e che non tutti i soggetti che fotografo sono sufficientemente caratterizzati per poter avanzare delle ipotesi ma per quasi tutte le specie ho idea di come identificarle. Per esempio se non ha neppure una spina dorsale (ed esteticamente è molto simile alle altre foto mie o presenti sul web della specie) probabilmente è A.irregularis.

Mi trovo però spesso di fronte a molti soggetti con caratteristiche abbastanza costanti: colore olivastro, aculei sulle piastre marginali dorsali in parte mancanti (specie sulle braccia) e in parte lunghi e robusti (specie nel disco fra le braccia), dimensioni di circa 10 cm. Caratteristiche queste che non riesco ad attribuire a nessuna specie. Anche nel web ci sono spesso foto con le stesse caratteristiche con identificazioni le più varie. E' la foto del link qui sopra.

Personalmente riesco ad escludere:
- A.aranciacus perché totalmente diversa,
- A.jonstoni per le dimensioni, per la forma del disco e braccia, per gli aculei troppo lunghi e robusti, e perché conosco bene la specie avendola vista spessissimo,
- A.bispinosus perché ha dimensioni costantemente un po' piccole per la specie e perché ho avuto la fortuna di incontrare spesso anche questa specie ed è esteticamente differente
- A.irregularis tendo ad escluderla perché nelle spigge in cui incontro questa specie tutte hanno almeno 6-10 aculei ben sviluppati sulle piastre marginali dorsali e per la specie non dovrebbe essere una costante e anche perché le stesse piastre marginali dorsali hanno una forma ben diversa rispetto alle foto che ho di A.irregularis identificate con una certo margine di certezza per via della totale mancanza di spine marginali dorsali in tutti i soggetti presenti nella stessa spiaggia e per essere soggetti di circa 12 cm (dimensione non raggiungibile facilmente da tutte le Astropecten).

Solo per esclusione mi rimane il dubbio che le foto possano essere di:
- A.spinulosus perché mi risulta essere una stella molto variabile anche se effettivamente non mi sembra abbia proprio nessuno dei caratteri tipici: estremità delle braccia arrotondate, colore del dorso bruno scuro, dimensioni medie attorno ai 6-7 cm raggiungendo in casi eccezionali i 9-10 cm, presenza di uno o più aculei sulle piastre marginali dorsali (Rupert Riedl), ecc...
- A.platyacanthus più che altro per esclusione non avendo mai visto (almeno consapevolmente) la specie ma essendo compatibile con le caratteristiche che stò ora apprendendo. Anche se anche in questo caso non mi sembra che ci sia tipicamente il colore bruno, le spine sulle placche marginali dorsali, la dimensione fino a 18 cm. Mi sembrerebbe poi strano che io vedo e fotografo spesso la specie e nel web esista 1 sola foto di questa specie.

Se escludo tutte le specie Mediterranee da qualche parte sicuramente sbaglio... non pretendo di arrivare a un'identificazione certa della specie ma almeno capire dove sbaglio?!

So che le mie domande spesso non sono rigorosamente scientifiche ma portate pazienza... Grazie
    
    
    
    

Modificato da rpillon - 01 Dicembre 2007 alle 12:17
Roberto
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bullet Postato: 04 Dicembre 2007 alle 15:39

Diciamo che il digitale ci aiuta moltissimo : "sprecare", per così dire, 100 e più fotogrammi (specialmente sui particolari) di un particolare organismo che ci interessa, non è errato, tenedo conto che molti fotogrammi possono essere magari non esteticamente "interessanti" ma biologicamente "validi" e quindi confrontarli con le descrizioni di rito ...

L'altra soluzione, per intenderci, quella che prediligo ed uso più spesso, è dotarsi di un piccolo acquario mediterraneo (io ne posseggo uno da 120 lt.) e trasferirci l'animale da studiare : ti posso assicurare che molti particolari sfuggiti in immersione si riveleranno comodamente osservando il soggetto in ... salotto .
 
Studiato il tutto ed appuntato quello che mi interessa, libero l'animale in una seconda immersione (rigorosamente sullo stesso sito) e lo rifotografo di nuovo (a scanso di equivoci) con i particolari che più mi interessano o che avevo trascurato nella prima immersione ...
 
Sembra un pò ... macchinoso ma funziona alla perfezione : basta organizzarsi e ... Via !!
 
A presto
 
Benthos
 
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