| La prima 
  volta che a lezione di anatomia comparata ho sentito parlare di questo animale 
  ho pensato che sicuramente non poteva esistere un pesce con un nome tanto assurdo, 
  almeno ai miei occhi, e che di sicuro avevo capito male... Invece non solo esiste 
  un pesce che porta questo nome, ma si tratta anche di un pesce molto importante. 
  Importante per cosa? Certo non si mangia, o almeno non per quanto mi risulta 
  e non è neanche particolarmente bello esteticamente parlando, ma gli "adetti 
  ai lavori" vedono in esso non solo un affascinante pesce preistorico, considerato 
  che abita gli oceani da circa 400 milioni di anni ed è sopravvissuto alle più 
  grandi estinzioni di massa (in realtà i celacanti erano creduti estinti 
  fino a che nel 1938 ne fu pescato uno, Latimeria, lungo le coste sudafricane), 
  ma anche il pesce vivente più prossimo ai vertebrati, come l'uomo.
 L'habitat dei celacanti è stato identificato nell'Oceano 
  Indiano con la zona compresa fra le isole Comores ed il Madagascar, anche se 
  è stato recentemente avvistato in Sud Africa, Mozambico ed Indonesia. Si tratta 
  di un pesce che raggiunge i due metri di lunghezza, con il più basso metabolismo 
  basale (cioè consumo energetico che serve per permettere all'organismo di mantenere 
  attive tutte le sue funzioni vitali) fra tutte le specie di pesci e probabilmente 
  vertebrati conosciuti (si suppone che questo sia uno dei fattori che ne ha permesso 
  la sopravvivenza) ed il più lungo periodo di gestazione (3 anni). Altra caratteristica 
  inusuale presentata da questo pesce è la presenza di un organo idrostatico a 
  volume costante che gli permette di nuotare a profondità comprese fra i 150 
  e 700 metri durante le sue periodiche migrazioni diurne; da questo deriva che 
  non è, quindi, un pesce che comunemente capita di incontrare durante le immersioni 
  subacquee... considerato anche che al mondo ci sono solo circa 200-400 forme 
  viventi della specie sopravvissuta, Latimeria chalumnae. Il celacanto predilige le acque profonde di coste rocciose scoscese, rifugiandosi 
  in cavità durante il giorno e nutrendosi esclusivamente di notte, quando 
  si lascia andare passivamente alla corrente o nuota lentamente grazie alle sue 
  pinne pari, alla sua seconda pinna dorsale ed anale. Nonostante questa lentezza, 
  può percorrere molti Km a notte in cerca di cibo per poi rifugiarsi nella 
  cavità più vicina prima dell'alba. Fra le sue prede vi sono pesci (fra 
  cui razze, anguille, squali), calamari ed apogonidi. Rifugiandosi nelle caverne 
  durante le ore diurne, il celacanto non solo sfugge ai suoi predatori, principalmente 
  squali di grosse dimensioni, ma preserva anche energie in attesa delle "migrazioni" 
  notturne. Particolare 
  è il movimento dalle sue pinne durante il nuoto, un movimento alternato estremamente 
  sincronizzato da parte delle pinne "accoppiate" (ovvero le due pettorali o le 
  due pelviche), che ha ricordato agli studiosi il movimento coordinato degli 
  arti anteriori e posteriori dei vertebrati che si muovono sulla terra.
 I principali nemici dei celacanti sono i pescatori, che catturano occasionalmente 
  il pesce durante le loro uscite notturne, senza ricavarne poi alcun beneficio 
  economico in quanto la carne dell'animale non è edibile. La sua importanza scientifica come fossile vivente e specie alla base dello 
  sviluppo dei vertebrati ne rende particolarmente necessaria la protezione, cosa 
  questa che lo ha fatto entrare a pieno diritto tra le specie protette dal CITES, 
  essere considerato un po' il "panda del mare" e diventare 
  simbolo nazionale delle isole Comore.  Se qualcuno ha la fortuna di andare alle isole Comore, ho letto che sono stati 
  istituiti programmi di sensibilizzazione con video e foto di questo pesce fatte 
  da sommergibili. |