mercoledì 27 dicembre 2017
Spiaggiato uno Zifio è mistero sulla morte del raro mammifero
È uno Ziphius cavirostris, o più comunemente “zifio”, il grosso esemplare di cetaceo rinvenuto nella tarda mattinata di ieri sulla spiaggia tra Castagneto Carducci e San Vincenzo. Si tratta di un grosso cetaceo, presente nel Mediterraneo ma che si avvista difficilmente in quanto sembra prediligere aree di grande profondità con canyon e rilievi sottomarini come per esempio le aree di scarpata continentale del mar Ligure occidentale e del Tirreno. Uno spiaggiamento eccezionale sulle coste toscane. Dal 1986 questo è il settimo caso censito. Quando scatta l’allarme è il primo mattino del 22 dicembre. Sul posto all’altezza della località Suvericcio, a circa un chilometro a nord dal confine di San Vincenzo, interviene sul posto Sergio Ventrella dell’Osservatorio toscano per la biodiversità della Regione Toscana, che si occupa dei casi di spiaggiamenti e recuperi. L’esemplare di cetaceo è ancora vivo quando scattano i soccorsi. E in un primo momento l’ipotesi è di valutare la possibilità di ricondurlo in mare aperto. Ma si tratta di una speranza che nell’arco di poco sfuma. Il mammifero è giunto a riva in condizioni disperate. Muore ancor prima che la speranza possa prendere corpo. Sul posto la Capitaneria di porto del distaccamento di San Vincenzo, personale dell’Azienda sanitaria e per Arpat la dottoressa Cecilia Mancusi. L’esemplare ritrovato è lungo 5, 5 metri e persa circa 38 quintali. Si tratta di un maschio adulto per il quale non è stato possibile accertare le cause della morte. Per far luce sull’accaduto il cetaceo è stato recuperato e trasferito al Centro interuniversitario di Biologia marina ed ecologia applicata (Cibm) di Livorno. Qui saranno eseguite le analisi ecotossicologiche su campioni di tessuto muscolare e di grasso, mentre l’Area mare di Arpat eseguirà indagini sul contenuto stomacale. Interverrà anche il professor Sandro Mazzariol del dipartimento di Biomedicina comparata dell’Università di Padova. Il recupero e il trasferimento della carcassa sono stati eseguiti dalla Petracchi Roberto & C Sas di Livorno. La rete Pelagos per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo, di cui fanno parte anche i Comuni di San Vincenzo e Castagneto Carducci, si è attivata a tutti i livelli. Agli uffici romani del Ministero dell’Ambiente è stata segnalata la rilevante importanza del cetaceo spiaggiato ed è stato disposto che dopo le indagini necroscopiche sia valutato il recupero a fini museali rispetto allo smaltimento della carcassa.
Fonte: Il Tirreno
News controllata da: Ernesta LA FACE
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