di Jacques Yves COUSTEAU
Chi abbia avuto occasione di nuotare sotto la pioggia conosce la strana impressione di stare all'asciutto sotto la superficie e il timore di uscire per non bagnarsi. Un sommozzatore, a guardare in sù quando piove, scorge un'infinità di mobili minuscoli spilli che traforano l'acqua. L'acqua dolce, lentamente mischiandosi all'acqua salata del mare, crea una zona di distorsione ottica nello strato superficiale, come raggi di calore dondolanti sulla terra arroventata. Nelle acque sotto costa, durante gli acquazzoni, abbiamo notato una straordinaria agitazione tra i pesci. Vanno matti per la pioggia. Quando cade, i più piccoli sfrecciano in tutte le direzioni, e dal fondo escono sarghi solitari che si arrampicano e si tuffano, descrivendo incredibili acrobazie. Muggini e branzini volteggiano freneticamente sotto l'ebollizione della pioggia. Stanno ritti sulla coda con la bocca aperta, quasi per succhiare l'acqua dolce. Le giornate di pioggia in mare sono giorni di festa.
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