19/10/2004
Gotemba, Shizuoka-Ken
Japan
Il primo d’ottobre, come ogni anno, si riapre la stagione della caccia ai delfini in Giappone. I pescatori (cacciatori) delle isole del Sud (Taiji, Futo e Iki principalmente) escono al mare alla ricerca di branchi di delfini per potere chiudere questi con delle loro reti e portare così gli animali verso le baie chiuse delle loro isole. Una volta chiusi, i cacciatori scendono nelle acque basse dove si spiaggiano i delfini e posteriormente li amazzano con arpioni e coltelli di tutte le dimensioni. Le uniche forme che hanno per giustificare questa strage sono gli scopi scientifici, per ridurre la concorrenza tra i delfini e i pescatori per le risorse ittiche, e argumentando motivi di conservazione delle loro antiche tradizione. Attualmente resido in Giappone e una parte importante della loro opinione pubblica è contro questo tipo di attività che diventa un vero affare per i cacciatori visto che il prodotto della caccia è destinato al consumo interno e principalmente grazie a quelli delfini che invece di essere uccisi vengono portati via e venduti ai numerosi delfinari presenti in questa nazione ed altri internazionalli. Non esiste una discriminazione in funzione della specie e tutti quelli “delfini” che nuotano nelle vicinanze delle loro acque vengono catturati, tra le specie cacciate predominano stenelle, tursiopi e la Peponocephala electra.
La carne di delfino è gradita per una parte dei giapponesi che vivono principalmente in paesi costieri, però il suo prezzo e' pari a quello del manzo (cioe' molto alto, vi parlo di più di 10 euro 100g), e veramente proprio difficile da trovare nei supermercati. Infatti da più di un anno che vivo quì e non sono riuscito ancora a vedere questa carne (oppure di balena) nei normali supermercati (esclusi quelli più specialisti e costosi).
Nelle mass media giapponesi non si sentono notizie alcune su questi eventi, dal 1999 il governo mantiene una specie di censura per evitare dannegiare più la povera immagine internazionale del Giappone. “Per fortuna” questa stagione dei tifoni (siamo al numero 24) è veramente forte e le condizione meteomarine non sono favorevole evitando così che questi cacciatori siano usciti a mare nelle loro imbarcazioni, incrocciamo le dita...
Come al solito l’immagine di una intera nazione viene dannegiata da alcuni “uomini” mossi per interesi economici che vogliono continuare con le loro vecchie tradizioni. Non ha senso, siamo nel 2004 e non nel 1400, magari i nostri mari si trovassero come in quelli tempi senza inquinamento e pieni di vita. È un peccato che una nazione in testa agli sviluppi tecnologici come è il Giappone sia così indietro nella salvaguarda della natura e del mare che la circonda.
Bruno Díaz López
Marine Zoologist / Research Biologist
The Bottlenose Dolphin Research Institute
http://www.geocities.com/B_D_R_I
------------- Dr. Bruno Díaz Lopez
The Bottlenose Dolphin Research Institute
http://www.thebdri.com
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