Il Phylum degli Echinodermi comprende specie morfologicamente molto diverse fra loro: nessuno mai direbbe che una stella marina ed un cetriolo di mare siano imparentati!
Generalmente le oloturie hanno un corpo cilindrico con simmetria bilaterale che va dai 2 cm ai 2 m di lunghezza.
In tutti i generi a parte uno, chiamato appunto Apoda, sono presenti lungo la superficie ventrale tre file di pedicelli ambulacrali (trivio); il dermascheletro è formato da piastre calcaree sottocutanee chiamate scleriti. Alcune specie sono dotate di tentacoli boccali, che se assumono un aspetto piumato prendono il nome di peltati .
Il nutrimento avviene in modo molto semplice: vengono ingeriti sabbia e detriti che attraversano un lungo tubo digerente, al termine del quale si trova una cloaca; qui hanno sede anche particolari organi respiratori chiamati polmoni acquiferi, i quali vengono continuamente irrorati d’acqua dalle contrazioni dei muscoli della cloaca, in modo tale che i fluidi corporei vengano riforniti di ossigeno.
Inoltre alcune specie, se si sentono in pericolo, hanno la capacità di autotomarsi i tubuli di cuvier, particolari ispessimenti dell’apparato respiratorio che secernono sostanze velenifere; le tossine contenute prendono il nome di oloturine ed hanno effetto neurotossico sugli animali circostanti.
Le oloturie sono suddivise in due ordini: Aspidochirota e Dendrochirota.
Del primo fanno parte specie dotate di una colorazione che va dal grigio al marrone e senza tentacoli boccali, come Oloturia forskali, o la commestibile Oloturia edulis. In generale tutte le specie nostrane. Più variopinti sono invece i Dendrochiroti, abitanti dei reef del Mar Rosso e dell’Indopacifico, dove sono gli Echinodermi più numerosi. I loro colori sgargianti costituiscono un’importante avvertimento per i predatori, che, scoraggiati dalla loro tossicità eviteranno di mangiarli. Inoltre molte specie possiedono tentacoli boccali e peltati.
Infine, la riproduzione è analoga a quella di tutti gli echinodermi: dall’uovo fecondato nasce una brachiolaria planctonica dotata di notocorda, che verrà persa dopo la metamorfosi dell’animale.
by William
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William
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