La massima profondità operativa (MOD – maximum operative depth) è quella alla quale la pressione parziale di O2 raggiunge il limite. Questa pressione critica è di 1,6 bar in acqua calda e senza sforzi, mentre scende fino al valore di 1,4 bar in acqua fredda e/o sotto sforzo.
Confermo, quindi, che il valore comunemente accettato per la tossicità dell'ossigeno è di 1,4 e non 1,2 però bisogna anche considerare, parlando di ossigeno, il tempo di tolleranza all'esposizione, ed altri fattori che amplificano la tossicità dell'ossigeno in immersione.
vedi sia risposta del DAN che quanto scritto dal Dr. Faralli
http://www.wreckdiveliguria.com/newsite/articles/Ossigeno%20in%20immersione.pdf - http://www.wreckdiveliguria.com/newsite/articles/Ossigeno%20 in%20immersione.pdf
Vi allego una risposta del DAN al proposito.
Domanda: Ho avuto l'idea di acquistare un ARO per avvicinarmi silenziosamente ai pesci per meglio fotografarli , i miei ricordi mi portano a ritenere che la Pp O2 sia sostenibile fino a 18 metri di profondità 2,8 ATA ,con massima profondità operativa di 12 m. o ricordo male? Nel depliant della ditta costruttrice si parla di massima profondità operativa di 6 m. 1,6 ATA ! Non sembra troppo restrittivo? O le mie informazioni sono troppo vecchie e ci sono nuove acquisizioni scientifiche ?
Risposta: I dati scientifici si rifanno tutti ai lavori di Clark e Lambertsen e pongono il limite massimo ai valori che tu citi. Resta però il fatto che, in immersione, i valori si riducono notevolmente, non tanto per la pressione assoluta, ma per il tempo di tolleranza, che è drasticamente diminuito, con insorgenza di neurotossicità molto più rapida. Il fenomeno è stato attribuito ad un incremento della CO2 in circolo ( in particolare per i suoi effetti vasodilatatori sul circolo cerebrale, che contrastano l'azione vasocostrittrice auto-protettiva dell'ossigeno), dovuta sia all'attività fisica che ai noti fenomeni di ritenzione di CO2 , tanto più marcata quanto piè elevata è la tensione di O2 . Assumendo una perfetta efficienza del sistema a circuito chiuso ed una pratica di lavaggi del sacco frequenti e stimando nel 95% la concentrazione media di ossigeno inspirato, l'immersione a 10 - 12 metri espone a PpO2 intorno a 1,9 - 2,1 ATA. Questi valori sono considerati già piuttosto alti, per immersione reale, ed i limiti temporali dell'esposizione sicura si collocano intorno ai 20 minuti. Le attuali norme internazionalmente accettate ( US Navy, OSHA, Didattiche Tecniche e Nitrox diverse) impongono limiti fra 1,4 (OSHA, US Navy, PADI) e 1,6. Questo è il motivo delle raccomandazioni scritte sulle istruzioni per l'uso. La variabile principale è rappresentata dal fattore individuale di ritenzione di CO2, che può essere misurata attraverso esami tipo la end tidal CO2 o, anche e più semplicemente, con la mid expiratory CO2 . In quest'ultimo caso i dati di riferimento, secondo un lavoro israeliano del 96 ( Kerem) sono i seguenti:
1 atm, respirando aria: m.e. CO2 >45 torr - retainer estremo: PO2 max 1,2 Atm
1 atm, respirando aria: m.e. CO2 >41 torr - retainer moderato: PO2 max 1,4 Atm
1 atm, respirando aria: m.e. CO2 < 41 torr - normocapnico: PO2 max 1,6 Atm
Naturalmente, giocando un po' con l'ARO, lavando meno il sacco, diminuendo la PpO2 inspirata, i limiti si possono spostare, ma si tratta di antiche pratiche empiriche, non senza rischi.
Sicuramente scatenero le proteste di tutti quanti sono dei sostenitori delle immersioni nitrox, ma mi domando perchè utilizzare una miscela con più ossigeno in tutte le fasi dell'immersione aumentando i rischi neurotossicità e di infiammazione polmonare. Non sarebbe più furbo, se vado profondo, utilizzare miscele Trimix e utilizzare il nitrox, magari 50% o l'ossigeno puro in deco?
E se non vado profondo utilizzare la vecchia aria "nitrox 20"
attendo proteste......
vedere anche https://www.daneurope.org/faq75.htm - https://www.daneurope.org/faq75.htm
saluti Fabio.
|