quasi incidente
Premetto che ho 41 anni, condizione fisica accettabile (almeno secondo il medico di medicina dello sport che mi ha abilitato alla pratica della subacquea), anche se non particolarmente atletica, in quanto svolgo una vita piuttosto sedentaria e negli ultimi due anni non mi sono più allenato con continuità (prima giocavo a basket a livello dilettantistico).
Oltre alla subacquea pratico tennis d'estate e sci nordico in inverno a livello amatoriale. Faccio immersioni da 4 anni. Sono brevettato DM Padi con 220 immersioni all'attivo, con una media di circa 60 immersioni all'anno; non ho mai avuto problemi particolari in immersione.
Esperienze di immersioni varie, dai 50 m di profondità con profilo quadro del mediterraneo ( più di 20 immersioni di questo tipo solo ad agosto 2006 ) ai 30 m del mar rosso e delle maldive in drift.
Mi immergo tutto l'anno, anche se più assiduamente nel periodo estivo e un pò meno (viaggi subacquei a parte) nel periodo invernale.
Faccio foto sub e quindi tra fotocamera scafandrata e flash vari mi porto appresso qualche Kg in più del normale.
Avrei piacere di avere un vostro parere, sui fatti che mi sono accaduti nell'autunno 2006 in immersione alle Maldive:
Tre settimane prima (metà ottobre 2006 ), immersione in Liguria in aria, su secca a 37m di profondità, mare piuttosto mosso (avevo già una leggera nausea sul gommone), discesa su cima pedagnata, con correntina niente male.
Arrivo in prossimità del cappello della secca ( -30 m ) e decido di mollare la cima per gli ultimi metri, e mi ritrovo a dover pinneggiare controcorrente un pò più del previsto per raggiungere il fondo (-37 m ) alla base della secca. Improvvisamente ho la strana ( mai accaduto prima in immersione ) leggera sensazione di perdere il controllo. Un senso di leggerezza mentale, come mi è capitato a volte di provare ad esempio gonfiando velocemente un materassino o un salvagente a bocca, con leggero giramento di testa.
Un senso di debolezza , quasi come di accenno di svenimento, ronzio, formicolio, stordimento. Mi è rimasto impresso il senso di fastidio provocato dal rumore del motore del gommone che girava in superficie in attesa della nostra risalita. Difficoltà di concentrarmi su ciò che mi circondava.
Segnalo il malessere al compagno e risalgo di qualche metro (non più di 2-3 m), mi fermo attaccandomi a una protuberanza alla secca e rimango li immobile cercando di controllare opportunamente la respirazione. Dopo qualche secondo la sensazione sparisce, tutto ritorna normale e con circospezione riprendo l'immersione.
Ridiscendo lentamente senza problemi alla quota massima cercando di non forzare la pinneggiata e dopo circa 15 minuti di fondo risaliamo, completiamo la deco più sosta di sicurezza e rientriamo a terra senza ulteriori problemi.
Prendo nota della strana e nuova esperienza, la imputo a un pò di stanchezza ( poche ore di sonno e levataccia mattutina ), forse un pò di narcosi ( che strano, mai provato prima questa sensazione, neppure a -50 m ) e ci metto una bella pietra sopra.
Tre settimane più tardi:
Viaggio alle Maldive
Prima immersione della vacanza ( n.b.: il giorno dopo quello di arrivo al resort, quindi dopo un pomeriggio e una notte di acclimatazione e riposo dopo il viaggio intercontinentale ), mare calmo, 30 gradi sopra e sotto, muta leggera, nitrox 32, scendiamo sul reef, corrente tosta. Stop a -15 m per la solita check-dive obbligatoria.
Mentre gli altri svuotano maschere e recuperano erogatori io faccio avanti e indietro per immortalare tutti i componenti del gruppo con la mia fotocamera, e indubbiamente mi sobbarco un bello sforzo vista la corrente, però apparentemente non mi pesa più di tanto, mi sento bene.
Continuiamo l'immersione scendendo a -25 m, e a causa della conformazione del reef e della scelta ( secondo me sbagliata ) dell'accompagnatore, ci tocca pinneggiare contro corrente per non rischiare di "saltare" la parete che dobbiamo esplorare.
Improvvisamente ecco di nuovo quella sensazione di leggerezza alla testa, di quasi svenimento, di torpore, ma questa volta è fortissima e immediata, e mi "avvolge il cervello"; mi rendo conto con un senso di impotenza che sto per svenire, non comando più il mio corpo, mi sembra che la mente si stia "staccando" dal mio corpo!
Lotto con me stesso per non mollare quel pizzico di controllo che ancora mi rimane, ma mi è quasi impossibile farlo e più mi sforzo di riprendere possesso delle mie facoltà, meno ci riesco, e penso ( paradossalmente in modo stranamente lucido! ) che svenendo probabilmente perderò l'erogatore e di conseguenza morirò annegando.
Ma non voglio mollare e tengo duro! Sto svenendo o collassando o non so cosa, e non ho neppure la forza di richiamare i miei compagni ( sono l'ultimo della fila! ).
La sensazione di svenire viene e va ad ondate, sempre più forti! Devo concentrare tutti i miei sforzi per non mollare e so che se penserò a troppe cose perderò il controllo e tutto finirà. Cosa posso fare?!
Smetto di pinneggiare, anche se questo vuol dire perdere i compagni, anche perchè tanto non controllo più le gambe, come per altro neanche il resto del mio corpo.
Riesco a gonfiare leggermente il gav e mi lascio trasportare dalla corrente impetuosa cercando solo di lottare con la mia mente per non svenire, a non perdere quell'ultimo barlume di controllo e a risalire lentamente ad una quota inferiore senza pallonare.
Inizialmente non cambia nulla e temo ( lucidamente, come lo spettatore di un film! ) che sarà inutile; non mi basterà risalire di qualche metro per riprendere il controllo in tempo; sento il peso della mia reflex digitale nella mia mano destra (come se fosse la mano di un'altro) e penso che se ce la voglio fare la dovrò lasciare affondare (anche se costa un patrimonio!), anche perchè sento che concentrare parte della mia attenzione sul compito di trattenerla fra le mie dita mi impedisce di aggrapparmi a sufficienza alle ultime forze mentali che mi stanno mantenendo cosciente.
Sento che non posso fare altro e che ormai ho raggiunto il limite!Sto per cedere!
E poi ...lentamente, molto lentamente, lentissimamente e, fortunatamente, la percezione del mio corpo che ritorna! Che il peggio forse sta passando, che si, dopotutto, nonostante tutto, ce la farò!!!
Nel frattempo sono risalito di una decina di metri, e anche se ho fatto un pò suonare gli allarmi di risalita veloce del mio computer non ho problemi a stabilizzare la nuova quota. Vedo la guida che a un certo punto si deve essere accorta del mio problema ( forse ha sentito i bip del mio computer ), che mi ha localizzato e che risale e si dirige verso di me ovviamente molto preoccupato segnalandomi concitatamente di avvicinarmi al reef che si è materializzato alle mie spalle, e dietro di lui il gruppo di amici che lo segue.
Quando mi raggiungono ( quota -12 m ) va già molto meglio, cerco di minimizare l'accaduto e gli segnalo che la situazione è sotto controllo, quindi continuiamo l'immersione senza ulteriori problemi (anche se con una "leggera" ansia da parte mia ). E ho ancora la mia fedele fotocamera in mano!!
Non so esattamente quanto tutto questo sia durato, probabilmente una manciata di secondi ( purtroppo non ho potuto scaricare il grafico dal computer ) , ma a me ( nella mia testa ) è sembrata un'eternità!
Ci tengo a precisare che la risalita non è stata una fuga incontrollata verso la superficie, ma solo un tentativo di salire al punto di poter riprendere il controllo ( qualcosa dentro di me mi diceva che se fossi risalito a sufficienza avrei risolto il problema ), come fortunatamente è avvenuto dopo un tempo che mi è sembrato infinitamente lungo e sul baratro dell'incoscienza.
Può sembrare assurdo, ma nello stesso tempo avevo una strana lucidità mentale; sapevo che non dovevo pallonare, che dovevo controllare la respirazione, che non dovevo più fare sforzi, che non dovevo assolutamente mollare la presa della bocca sull'erogatore ( assolutamente non ho avuto fame d'aria; voglia di "strapparmi l'erogatore", ecc. ).
Tutto questo senza panico, solo con la sensazione e la assoluta certezza ( nella mia testa ) che la mia situazione a quel punto probabilmente non sarebbe più dipesa da me ma solo dal caso e dal destino, perchè di più non potevo fare!
E' stata una esperienza assurda, e ancora non mi spiego esattamente cosa sia accaduto veramente!
Narcosi?
A -25?!
Affanno?
Ripeto: non mi sembrava di avere fame d'aria, anzi respiravo normalmente, tanto che sono risalito esattamente con la stessa quantità d'aria dei miei compagni ( solitamente chi va in affanno si "fuma" la bombola in un niente no?!)!
Ipercapnia?
E' vero che con un 10 litri sulle spalle cerco solitamente di fare qualche micro apnea per guadagnare qualche minuto all'immersione, ma ero in acqua da non più di 10 minuti, e non mi sembra di aver "stressato" più di tanto la mia respirazione.
Tossicità acuta dell'ossigeno?
Non mi risulta che a quella quota (-25 m ) con un EAN32 ci sia una pressione parziale dell O2 (p.p. 1,12) cosi elevata da provocarla.
Non so spiegarmi cosa sia successo, anche se penso che forse possa dipendere dalla mia mancanza di allenamento allo sforzo fisico sostenuto.
Vorrei capire la ragione, sia per imparare dall'esperienza, sia per evitare che si ripeta, anche perchè ho la sensazione di essermela cavata proprio per un pelo;che oggi potrei non essere più qui a raccontare quello che mi è capitato!
Voglio continuare ad immergermi, ma non voglio sottovalutare l'accaduto e rischiare la mia vita stupidamente; quindi vorrei sapere cosa potrei fare per aumentare la sicurezza mia e degli altri, compreso quella di chi eventualmente accompagno in acqua, ed evitare altre brutte esperienze.
Qualcuno è in grado di darmi una risposta e/o qualche consiglio? Cosa pensate sia successo? Dove posso aver sbagliato? Dipende da una mia carenza di condizione fisica? Dovrei fare qualche visita specialistica? Ho fatto quella di medicina dello sport pochi mesi prima e tutto era nella norma ( considerando la mia attuale relativa sedentarietà).
Nello stesso giorno e in quelli successivi ho fatto altre 16 immersioni con una media di tre immersioni al giorno e fortunatamente non mi è più successo nulla, anche se devo segnalare che però, in un altra immersione leggermente meno profonda ( -19 m ) e costretto a pinneggiare vigorosamente controcorrente con un notevole sforzo ( dovevamo rientrare in una grotta verticale nel reef ) ho avuto l'impressione che si ricreasse la stessa situazione, quindi mi sono subito fermato, mi sono attaccato alla parete e la cosa si è risolta immediatamente. Per il resto tutto come se nulla fosse accaduto.
Ringrazio anticipatamente per le eventuali risposte e i consigli che vorrete fornirmi.
Ah, dimenticavo, per fortuna che non ho mollato la mia fotocamera, perchè cosi ho potuto fotografare una quantità impressionante di bellissime mante che ci hanno accompagnato ad ogni immersione!
henryfd