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Icona di Messaggio Topic: Sua maestà tonno, re dei Pesci(Topic Chiuso Topic Chiuso) Rispondi al Topic Posta un nuovo Topic
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Alex
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bullet Topic: Sua maestà tonno, re dei Pesci
    Postato: 04 Marzo 2005 alle 12:30

Sua maesta' tonno, re dei Pesci
(Focus di Luglio 1996, Ivan VISPIEZ)

Ogni anno i tonni proveniendo dalla costa occidentale dell’Atlantico, raggiungono il Mediterraneo per riprodursi. Il banco è guidato da un leader che può essere maschio o femmina, ed eventualmente, avvicendato alla conduzione da altri anziani del gruppo. Anche in coda al banco sono assidiati esemplari anziani, mentre al centro nuotano protetti i giovani del gruppo: una interessante strategia difensiva riscontrata solo fra gli animali più evoluti. Il tonno comune, Thunnus thynnus, di cui stiamo parlando, è una straordinaria macchina a sangue caldo fatta per nuotare. E' una ambita preda per essere inscatolata ed i suoi predatori sono stati sempre il veloce squalo Mako e l’Orca, purtroppo a questi si aggiunge, come al solito, anche l’uomo grazie alle sue tecniche di pesca. Si è calcolato, infatti, che se venissero uniti insieme tutte le lenze utilizzate per la loro pesca, si avvolgerebbe il nostro pianeta ben 500 volte. Per quel che riguarda il tonno comune, il suo numero è diminuto del 60% lungo l’Atlantico ed il 90% lungo le coste occidentali. Il tonno ha spiccati doti di idrodinamicità infatti, con il suo corpo affusolato può raggiungere in acqua la velocità di 80 Km/h ed ha la pinna dorsale, così come quelle pettorali, completamente retraibile in apposite cavità, peculiarietà che si rivela utile nei momenti in cui è richiesta la massima velocità ed accelerazione. Un muco prodotto dalle ghiandole mucipare, disposte lungo i fianchi, avvolge il suo corpo offrendo così la minima resistenza al nuoto, caratteristica riscontrata spesso anche in altri pesci. Caratteristica del tonno è l’avere la temperatura del corpo maggiore dell’acqua che lo avvolge, cosa rivoluzionaria tra i pesci che notoriamente sono a sangue freddo, forse utile per bruciare più rapidamente gli zuccheri. Il tonno è anche in grado di regolare la sua temperatura, alzandola o abbassandola, tramite il suo sistema arterioso e venoso che forma delle reti mirabilis. L’autoregolazione della sua temperatura permette al tonno di raggiungere notevoli velocità anche quando si spinge sino alle acque fredde dell’Artico. Questi animali hanno uno stomaco piccolo, in grado di contenerre e digerire solo la sua dose giornaliera di prede, pari al 15% del proprio peso corporeo ogni 20 ore circa. Il tonno oltre ad essere un abile cacciatore diurno è anche un abile cacciatore notturno. Ha un cuore di notevoli dimensioni ed un’alta concentrazione di emoglobina pari a quella di un mammifero, e ciò gli consente sforzi prolungati. Dato che nel mare la concentrazione di ossigeno è del 2,5% medio, allo scopo di immagazinarne a sufficienza, il tonno viaggia sempre a bocca aperta lasciando fluire l’acqua attraverso le branchie. Dispone di una maggiore quantità di muscoli rossi rispetto ad altri pesci e questo gli permette di nuotare per lungo tempo. Le popolazioni di tonno comune sono divise nell’Atlantico in due gruppi: uno orientale e l’altro occidentale. Gli occidentali si riproducono nel Mediterraneo, gli orientali per riprodursi raggiungono il golfo del Messico in circa due mesi percorrendo in media 150 km al giorno. L’allevare tonni in acquario è un impresa alquanto diffcile in quanto non si può assicurare loro lo spazio sufficiente. Si calcola, infatti, che un tonno di 15 anni abbia percorso nella sua vita un milione di miglia marine e data la sua particolare respirazione, come scritto sopra, devono sempre stare in movimento, proprio come talune specie di squali. Ragion per cui, messi in vasche seppur grandi che siano o di qualunque forma esse siano, per esempio quelle circolari con ampio diametro, li sacrifica e conseguentemente li stressa non poco, in più al minimo disturbo del pubblico si innervosiscono e si disorientano andando a sbattere contro le pareti dell’acquario, provocando loro gravi fratture e spesso la morte. Faccio notare che in spazi per loro stretti come questi, dato la loro elevata velocità, i tonni hanno difficoltà a frenare e curvare. Si è visto inoltre che in cattività i tonni sviluppano malformazioni, problemi agli occhi e spesso tumori. In natura ogni femmina depone, secondo l’età, da 2 a 24 milioni di uova lunghe mediamente 1 millimetro, si schiudono dopo 2 giorni ed altrettanto rapida è la crescita delle larve. A 3 anni il tonno pesa mediamente 40 Kg ed è già sessualmente maturo. In cattività, dati gli spazi stretti,  le femmine sono molto restie nel deporre le uova, e questo “problema tecnico” viene risolto dagli allevatori inserendo dosi massiccie di ormoni nel loro cibo. Oggi anche le tecniche di pesca sono cambiate: le mattanza in prossimità della costa stanno evolvendo aspetti biotecnologici ed in più oggi i tonni vengono inseguiti già nell’oceano, ivi catturati e stipati ancora vivi in grosse navi. Data la particolare lavorazione del tonno catturato, oggi non siamo in grado di dire con certezza che tipo di tonno stiamo consumando, sia esso alalunga o il meno pregiato skipjeck. Discorso diverso se stiamo banchettando con il tonno comune, più pregiato e dalle carni più scure e compatte. Dato il largo uso ed abuso di questo re dei pesci, è diventato urgente capire se la loro riproduzione si stia fermando o meno. Questo lo si può capire soltanto a termine di lunghe valutazioni tecnico/scientifiche nelle quali vengono considerate le differenze genetiche delle larve, per poter dire se una determinata specie è destinata a sopperire o sopravvivere.

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Alex
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