Forum di MondoMarino.net: quesito medico

L'ipertensione arteriosa essenziale è tra le più frequenti cause di dubbi e riflessioni per la concessione dell'idoneità alla pratica sportiva (agonistica e non).

A guidare il giudizio è l'entità dell'impegno emodinamico dell'attività da svolgere e le condizioni generali dell'aspirante.

Per quanto riguarda i due tipi di attività subacquee devi considerare che l'apnea sottopone il sistema cardiovascolare e respiratorio (ma non solo loro) ad adattamenti particolari che possono provocare bradiaritmie ed aumenti pressori forse mal tollerati da un iperteso. Le immersioni con bombola prevedono l'inalazione di aria sempre più densa man mano che si scende in profondità, con necessità di avere una buona 'pompa ventilatoria'.

Se tutto sommato lo sforzo per immersioni ARA a bassa profondità risulta esiguo, sono da ricordare gli eventuali aumenti pressori legati all'impegno 'neurogeno' di tale attività: stress o disagio sono sempre in agguato in ogni circostanza. Meritevole di attenzione è anche l'impegno di 'pressione' per la vestizione o il trasporto delle pesanti attrezzature. Bisogna organizzarsi con aiutanti volenterosi...

A proposito di test ergometrico massimale, le condizioni da valutare sono certamente il picco della sistolica che deve essere inferiore a 240 mmHg e della diastolica che deve essere inferiore a 110 mmHg all'acme di uno sforzo progressivo condotto al treadmill o al cicloergometro che raggiunga almeno l'85% della FCmax teorica. E' però importante anche il buon recupero pressorio nei successivi 6 minuti.

Bisogna anche escludere la presenza di danni degli organi bersaglio (1° stadio), controllando quindi il fundus oculi e lo spessore del ventricolo sinistro.

Per la scelta dei farmaci ricorda che per i sub ipertesi sono più indicati gli ACE-inibitori, soprattutto quelli di seconda generazione che eliminano l'eventuale problema tosse (sott'acqua provocherebbe un dannoso iperafflusso polmonare). I beta-bloccanti oltre ad abbassare la frequenza cardiaca, possono provocare una diminuzione della massima tolleranza allo sforzo e possono avere effetti negativi sulle vie aeree, anche se, normalmente, questi effetti collaterali non rappresentano un problema per il subacqueo medio.

Considerando che potrai praticare lo snorkeling praticamente ovunque con un minimo di addestramento, sarei del parere di tralasciare l'apnea e provare ad avvicinarti all'ARA, valutando, però, scrupolosamente durante il percorso se le tue condizioni psico-fisiche ti permettono di immergerti in sicurezza.

Il parere finale spetta al collega che materialmente avrà l'oppurtunità di visitarti e seguirti, teoricamente il medico iperbarico ha a disposizione le maggiori conoscenze ed esperienze per suggerirti la giusta scelta.

N.B.

Esistono altri fattori di rischio nel tuo caso, quali obesità, disturbi della coagulazione, familiarità per artimie o altro?

Un caro saluto

Autore	Messaggio
francoruggiero Newbie Iscritto dal : 23 Ottobre 2004 Da: Italy Status: Offline Posts: 1	Topic: quesito medico Postato: 23 Ottobre 2004 alle 20:33
	in caso di ipertensione arteriosa compensata farmacologicamente a riposo ma non sotto sforzo,quale tra ARA ed Apnea è preferibile?
	fruggiero652
	IP tracciato

Lorenzo Newbie Iscritto dal : 10 Ottobre 2000 Status: Offline Posts: 35	Postato: 27 Ottobre 2004 alle 22:56
	L'ipertensione arteriosa essenziale è tra le più frequenti cause di dubbi e riflessioni per la concessione dell'idoneità alla pratica sportiva (agonistica e non). A guidare il giudizio è l'entità dell'impegno emodinamico dell'attività da svolgere e le condizioni generali dell'aspirante. Per quanto riguarda i due tipi di attività subacquee devi considerare che l'apnea sottopone il sistema cardiovascolare e respiratorio (ma non solo loro) ad adattamenti particolari che possono provocare bradiaritmie ed aumenti pressori forse mal tollerati da un iperteso. Le immersioni con bombola prevedono l'inalazione di aria sempre più densa man mano che si scende in profondità, con necessità di avere una buona 'pompa ventilatoria'. Se tutto sommato lo sforzo per immersioni ARA a bassa profondità risulta esiguo, sono da ricordare gli eventuali aumenti pressori legati all'impegno 'neurogeno' di tale attività: stress o disagio sono sempre in agguato in ogni circostanza. Meritevole di attenzione è anche l'impegno di 'pressione' per la vestizione o il trasporto delle pesanti attrezzature. Bisogna organizzarsi con aiutanti volenterosi... A proposito di test ergometrico massimale, le condizioni da valutare sono certamente il picco della sistolica che deve essere inferiore a 240 mmHg e della diastolica che deve essere inferiore a 110 mmHg all'acme di uno sforzo progressivo condotto al treadmill o al cicloergometro che raggiunga almeno l'85% della FCmax teorica. E' però importante anche il buon recupero pressorio nei successivi 6 minuti. Bisogna anche escludere la presenza di danni degli organi bersaglio (1° stadio), controllando quindi il fundus oculi e lo spessore del ventricolo sinistro. Per la scelta dei farmaci ricorda che per i sub ipertesi sono più indicati gli ACE-inibitori, soprattutto quelli di seconda generazione che eliminano l'eventuale problema tosse (sott'acqua provocherebbe un dannoso iperafflusso polmonare). I beta-bloccanti oltre ad abbassare la frequenza cardiaca, possono provocare una diminuzione della massima tolleranza allo sforzo e possono avere effetti negativi sulle vie aeree, anche se, normalmente, questi effetti collaterali non rappresentano un problema per il subacqueo medio. Considerando che potrai praticare lo snorkeling praticamente ovunque con un minimo di addestramento, sarei del parere di tralasciare l'apnea e provare ad avvicinarti all'ARA, valutando, però, scrupolosamente durante il percorso se le tue condizioni psico-fisiche ti permettono di immergerti in sicurezza. Il parere finale spetta al collega che materialmente avrà l'oppurtunità di visitarti e seguirti, teoricamente il medico iperbarico ha a disposizione le maggiori conoscenze ed esperienze per suggerirti la giusta scelta. N.B. Esistono altri fattori di rischio nel tuo caso, quali obesità, disturbi della coagulazione, familiarità per artimie o altro? Un caro saluto
	Una consulenza medica on-line non può sostituire una visita medica. Dott. Lorenzo Messina Specialista in Medicina dello Sport
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