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  Gli Articoli di MondoMarino.net
Un mare bianco
- Le mucillagini tra mito e realtą -
di Annarita DI PASCOLI

La mucillagine è un fenomeno che si presenta periodicamente nel mar Adriatico e che invade spesso le coste, facendo guadagnare, erroneamente, l’appellativo di “mare sporco” a questo tratto del Mediterraneo.


  
Mucillagini. Foto di Marco COSTANTINI
Molto spesso, da parte soprattutto dei mass media, viene indicata come causa scatenante del fenomeno la temperatura.
Prima di dare risposte o fornire chiarimenti su questo argomento molto delicato e che fa spesso discutere fra loro molti subacquei, si potrebbe fare una considerazione iniziale.
Nell’estate 2000 le mucillagini si sono presentate al loro appuntamento (è un fenomeno periodico) eppure l’inverno 1999-2000 ha registrato temperature nella norma e l’acqua del Golfo di Trieste misurava 7°C, che in quella zona dell’Adriatico è la temperatura normale in quel periodo.
All’inizio dell’estate 2001 molti temevano la ricomparsa delle grandi nubi bianche in acqua, forti del fatto che l’inverno 2000-2001 era stato piuttosto clemente e la temperatura delle acque del Golfo di Trieste era stata piuttosto elevata, non scendendo al di sotto dei 10°C.
Le mucillagini non si sono presentate nell’estate del 2001 con l’intensità che ha loro meritato, in passato, il nome di “flagello” che sporca il mare.
Questa considerazione voleva semplicemente dimostrare che la temperatura non è la causa prima di questo fenomeno, come invece molti credono.

@ La storia

Testimonianze scritte che documentano la presenza di mucillagini risalgono al 1729 quando il medio e alto Adriatico fu interessato dal fenomeno.
Successivamente, più di un secolo dopo, nel 1872, venne coniato l’infelice termine di “mare sporco” per descrivere lo stato, sempre dell’Adriatico, invaso da sospensione bianca e nubi di muco a mezz’acqua.
Risale sempre al 1872 la prima pubblicazione sull’argomento, ad opera del dottor Zanardini, dal titolo “Intorno ad una straordinaria comparsa nel mare Adriatico di una densa poltiglia. Studii di una giunta a ciò deputata dal Reale Istituto Veneto.”
Da allora le mucillagini si sono presentate circa ogni 10 anni, ma con frequenza maggiore negli ultimi decenni, interessando anche il mar Tirreno.

@ Che cos’è la mucillagine


  
Gorgonia rossa (Paramuricea clavata)
Foto di Cristian UMILI
Gli studi scientifici finora svolti rivelano che quello della mucillagine è un fenomeno complesso a causa dei molti fattori coinvolti.
Ci sono molte ipotesi che devono essere ancora vagliate per capire la causa delle mucillagini.
Questo fenomeno è dovuto a microalghe, le diatomee (Nitzschia gr. Pseudonitzschia e Skeletonema costatum), ed interessa una vasta area a causa delle correnti che permettono la loro diffusione.
Le diatomee si avvolgono in un muco (sostanza costituita da glicoproteine) nel periodo riproduttivo e durante la primavera inoltrata questo muco diventa più abbondante per alcune specie. La fotosintesi (processo attraverso il quale i vegetali, regno di cui le alghe fanno parte, elaborano anidride carbonica e acqua per produrre ossigeno e glucosio) continua e vengono imprigionate, all'interno di questo sostanza prodotta, molte piccole bolle di ossigeno che fanno sollevare e fluttuare queste masse che dal fondo vanno alla superficie e poi tornano al fondo.
E’ la presenza di queste “nubi” che deturpa il paesaggio marino: si presentano come grandi aggregati e raggiungono i 4 metri di lunghezza. Il problema maggiore è che queste grandi formazioni, quando ricadono sul fondo, vengono degradate, come tutte le sostanze organiche, dai batteri. Questa operazione richiede ossigeno, che ad un certo punto viene completamente consumato e si assiste al fenomeno dell’anossia (mancanza di ossigeno sul fondo), con danni irreparabili per tutte le forme di vita bentoniche.

@ Qual è la causa di questo fenomeno?


  
Mucillagini. Foto di Marco COSTANTINI
Attualmente sono al vaglio molte teorie poiché nessuna, per il momento, sembra fornire una risposta definitiva e convincente.
Una delle ipotesi è che un ruolo importante venga svolto da elementi come il rame che, a dosi molto basse, è necessario per lo sviluppo delle microalghe, ma che in quantità elevate è dannoso. La produzione di muco allora potrebbe essere una naturale reazione alla presenza massiccia di questo elemento.
Altra ipotesi è che si tratti di un'epidemia batterica (ma attenzione, per batteri non si pensi solo a quelli che per noi sono patogeni: batterio è di per se un organismo molto semplice).
Ulteriore fattore da prendere in considerazione potrebbe essere l’apporto di acque dolci del Po: questo fiume, a causa della sua portata, influenza tutto l'Alto Adriatico ed in effetti, in questi ultimi anni, le precipitazioni sono aumentate.
Il fenomeno delle mucillagini potrebbe essere causato dalla mancanza di nutrienti, cioè di quelle sostanze che alle microalghe servono per diventare grandi e per riprodursi, quali azoto e fosforo. In tal caso le alghe produrrebbero questo muco con l'intento di generare nuove cellule, ma, mancando le sostanze per finire questa “costruzione”, il tutto viene escreto all’esterno (mantenerlo all’interno, a parte la mancanza di spazio, sarebbe inutile ed energeticamente dispendioso).
Un’altra ipotesi vedrebbe nei virus la causa di tale “flagello” che lisando (cioè rompendo e danneggiando) la superficie cellulare delle microalghe ne provocherebbe la fuoriuscita del contenuto interno (come un sacchetto di plastica pieno di liquido che venga bucato o strappato).
Le ipotesi, come si può facilmente comprendere, non mancano, sono numerose.

Ma perché non c'è una risposta definitiva a questo fenomeno che molte volte rovina le nostre immersioni e i paesaggi ai quali siamo di solito abituati?
Non conoscendone le cause non è possibile ricreare in laboratorio le situazioni che in natura provocano il fenomeno del “mare sporco” e quindi gli studi possono essere fatti solo quando le mucillagini appaiono in mare… molto semplicemente!
In ogni caso è facile capire che la temperatura può avere un’influenza relativa, nel senso che può agire su altri fattori, ma non ha un ruolo principale, almeno da quanto per il momento si conosce, sulla produzione di questo muco.


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