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Mimetismo e Simbiosi
- Labroides dimidiatus VS Aspidontus taeniatus -
di Clizia BONACITO


  
Pesce pulitore (Labroides dimidiatus)
Foto di Sergio SARTA
Uno dei rapporti sociali più studiati è quello di pulitura svolto tra animali tra loro simili o molto diversi. In mare, tra gli organismi più noti che svolgono tale ruolo, ci sono diversi crostacei che ripuliscono pesci di ogni dimensione e “carattere”. Si tratta di una simbiosi mutualistica in cui il pulitore trae sostentamento dai parassiti esterni, dai batteri, dai tessuti malati, feriti o dagli avanzi di cibo che elimina dai pesci ospiti; quest'ultimi, venendo liberati da materiali indesiderati, traggono notevole giovamento da un simile trattamento ma, affinché il crostaceo o il pesce possa svolgere tali mansioni, ci vogliono delle premesse comportamentali e conoscitive reciproche senza le quali sarebbe impensabile che un predatore, come la murena, si faccia ripulire la bocca da piccoli crostacei. Vi sono anche pesci che svolgono questo ruolo di “estetista” verso loro consimili.

Un noto esempio di pesci pulitori è rappresentato dal labride Labroides dimidiatus che vive ripulendo sistematicamente molti pesci delle barriere coralline indo-pacifiche.

Affinché il labride si possa avvicinare al suo ospite, deve assumere un “atteggiamento” tale da avvisare che non è pericoloso e che, al contrario, vuole essergli amico. Per farsi riconoscere si avvicina, anche grazie al movimento a farfalla con il quale muove le pinne pettorali, eseguendo una sorta di “danza”.

Nel caso specifico, il Labroides dimidiatus procede verso il “paziente” lentamente sollevando e abbassando ripetutamente l'estremità superiore del corpo, tenendo la pinna caudale spiegata. Questo nuoto così appariscente attira l'attenzione degli altri pesci e sono loro stessi ad avvicinarsi; il pesce pulitore si fa loro incontro e comincia ad ispezionarli. Agitando velocemente le pinne pettorali, scivola sulla superficie del corpo del cliente e talvolta lo colpisce con la bocca se non sta fermo. La mascella inferiore è biforcuta e se ne serve per staccare i parassiti di cui si nutre. Il labride ispeziona accuratamente i fianchi, le pinne, i lati della testa, le branchie, i denti e talvolta anche il palato (come nel caso della cernia o della murena). Smette solo quando l'ospite comincia a dar segni di impazienza o quando il lavoro è veramente completato.

  
Pesce pulitore (Labroides dimidiatus)
Foto di Sergio SARTA
Sono clienti di questi pesci la maggior parte dei frequentatori della barriera, sia piccoli che grandi, sia predatori che non predatori. I Labroides dimidiatus possono entrare e uscire dalla loro bocca indenni, sebbene non sianoin grado di difendersi e tanto meno inappetibili.

La maggior parte dei clienti sono occasionali perché fanno parte di specie migratrici, ma ci sono anche i pesci stanziali che sono clienti fissi e che si recano con una certa regolarità dal pulitore e ciò avviene generalmente al mattino, come se si recassero dal barbiere!

Anche i clienti assumono dei comportamenti particolari ed alcuni cadono anche in una sorta di trance, il respiro diventa superficiale e irregolare, tralasciano i movimenti delle pinne per bilanciare la posizione e quindi si girano su un fianco; altri assumono posizione verticale con la coda o la testa rivolti in basso, la bocca aperta e gli opercoli spalancati; altri ancora si recano nei pressi della tana del pulitore e, adagiandosi pazientemente su un fianco, si lasciano ripulire dal padrone di casa che divora ogni parassita; non è raro che cambiano anche colore.

L'interazione tra il labride e l'ospite è evidente quando quest'ultimo mantiene aperto e fermo l'opercolo, o la pinna, a cui il pulitore è vicino o sta lavorando.

Da alcuni studi si è visto che molti degli individui delle specie stanziali si fanno ripulire solo da un ben determinato labride; se questo scompare, passa un certo periodo di tempo prima che accettino un nuovo pulitore.

  
Blennide (Runula aspidontus)
Foto di Antonio COLACINO
Nelle stesse zone della barriera corallina dove soggiorna il labride Labroides dimidiatus, vive anche un blennide (Aspidontus taeniatus) che, se osservato soprattutto quando nuota, è difficilmente distinguibile dal labride; presenta la stessa dimensione, stessa colorazione, sa eseguire la medesima “danza” però, nella mascella inferiore, ha una potente dentatura.

L' A. taeniatus è un perfetto imitatore del L. dimidiatus con la differenza che lo scopo del blennide non è così nobile! Avvicinandosi ad ignari e speranzosi pazienti che lo credono il pulitore, con un colpo sicuro strappa un pezzetto di pinna o di pelle del malcapitato. Il pesce ferito si rivolta immediatamente, ma l'imitatore appare fermo immobile come se fosse innocente. Quindi ha doppio vantaggio! Si ciba e non viene attaccato perché scambiato per il pesce pulitore.

In realtà sembra che i pesci imparino, dalle esperienze subite, a riconoscerlo ed evitarlo; per questo motivo l'imitatore tende ad avvicinarsi soprattutto ai giovani inesperti. Inoltre attacca sempre e solo da dietro, mentre il vero pulitore si avvicina da qualsiasi direzione anche di fronte.

Non è ancora ben noto come i pesci distinguano l'imitatore dal modello, sicuramente non è una capacità innata ma acquisita collezionando una serie di esperienze positive con i pulitori e ogni tanto, poiché è più raro, qualche esperienza negativa.

L' A. taeniatus nel corso dell'evoluzione si è modificato per essere sempre più simile al pulitore, ecco dunque che la forma della testa è molto meno tronca di altre specie dei blennidi, e quindi più simile ai labridi; inoltre è ben adattato al nuoto, mentre la famiglia dei blennidi è generalmente costituita da cattivi nuotatori. Altra particolarità riguarda il cambiamento della colorazione della livrea, i blennidi la variano molto e spesso in base alla status del momento, mentre l' A. taeniatus può cambiare la livrea in quattro diverse modalità. Generalmente mantiene quella simile al pulitore, caratterizzata da una striscia nera lungo il fianco, che è una via di mezzo tra la colorazione che ha quando è spaventato e pronto a scappare, situazione in cui presenta anche il dorso e la pinna dorsale scuri, e quella che ha mentre combatte, solo la linea sul fianco costituita da tante macchie scure un po' distanziate.

La colorazione si è anche modificata a seconda della razza di L. dimidiatus che vive nel territorio. Alcune popolazioni di questi labridi presentano, oltre alla colorazione base, una striatura nera verticale alla base delle pinne pettorali oppure una macchia arancione sui fianchi: si è visto che il blennide che vive in presenza dei pesci pulitori con tali variazioni presentano gli stessi cambiamenti della livrea.

Il mimetismo tra il labride L. dimidiatus ed il blennide A. taeniatus è uno dei pochi casi studiati di mimetismo tra vertebrati.

Ora lascio a voi il divertimento, in acqua, di distinguere le due specie e, magari, avvisare l'ignaro pesce, che attende la pulizia, che sta per essere attaccato!


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