Siamo in immersione. Davanti a noi uno stupendo fondale roccioso. Ci avviciniamo per osservare ciò che vi cresce sulla sua superficie. Un’alga colpisce la nostra attenzione. La guardiamo e nel contempo vediamo una piccola macchia colorata. Sempre più vicini, ci accorgiamo che quella che sembrava una piccola chiazza di colore è un animale piccolissimo, assolutamente meraviglioso. Quante volte siamo stati partecipi di questa situazione? Quante volte ci siamo domandanti cosa sia e perché esistano animali così meravigliosi? Con questa semplice nota spero di fornirvi una risposta esauriente.
POSIZIONE SISTEMATICA E ANATOMIA ESTERNA |
Phylum |
MOLLUSCA |
Subphylum |
ADENOPODA |
Superclasse |
CONCHIFERA |
Classe |
GASTROPODA |
Sottoclasse |
OPISTHOBRANCHIA |
Ordine |
NUDIBRANCHIA |
Per la gran parte della gente il fatto rilevante riguardante la posizione sistematica
di questi animali sta nella loro appartenenza ai Molluschi.
Tipicamente associamo a questi ultimi altri animali più familiari e …
desiderabili da un punto di vista gastronomico (cozze, vongole, bocconi, polpi,
seppie, ecc.). Tuttavia il phylum Mollusca è il secondo gruppo animale
più importante sulla terra e la quantità e varietà di specie
incluse in esso è dell’ordine delle 100.000 ed oltre.
Ciò che probabilmente caratterizza i Nudibranchi dalla maggior parte degli
altri Molluschi è l’assenza della conchiglia. Bisogna tuttavia dire
che quest’ultima è presente solo nello stato larvale; poi regredisce
col passaggio allo stadio di vita adulta.
Altre caratteristiche peculiari di questi animali, utili per una loro descrizione
puramente conoscitiva, è la presenza di numerose appendici lungo tutto
il corpo e di una livrea cromatica, inusuale negli animali marini nostrani.
Le appendici nei Nudibranchi sono di tre tipi principali; non necessariamente
presenti contemporaneamente in tutte le specie:
- Cerati;
- Tentacoli e rinofori;
- Pseudobranchie palleali.
I cerati sono collocati sul dorso e hanno l’aspetto di digitazioni. Possono
avere differenti funzioni, principalmente respiratoria e digestiva. Nel caso
in cui abbiano funzione digestiva, i cerati contengono cnidosacchi, in altre
parole organi di raccolta delle cnidocisti (cellule con proprietà urticanti)
dei Celenterati, di cui molte specie si nutrono e che utilizzano come strumento
di difesa nei confronti di possibili predatori.
I tentacoli e i rinofori sono collocati sulla testa. Hanno funzione sensitiva,
tattile e, attraverso questi, i Nudibranchi “assaggiano” il substrato
sul quale si trovano alla ricerca di cibo o semplicemente per valutare se è
idoneo alla loro sopravvivenza. Non sempre sono visibili poiché possono
essere custoditi in specifiche tasche dermiche protettive.
Le pseudobranchie palleali sono collocate nella porzione posteriore
del corpo ed hanno funzione respiratoria. L’aggettivo “palleale”
indica la loro origine embrionale dal tessuto palleale, presente in tutti i
Molluschi e avente la funzione principale di produrre la conchiglia, quando
presente. Nella maggior parte degli altri Molluschi la funzione respiratoria
è devoluta ai ctenidi, vere e proprie strutture branchiali.
La caratteristica più appariscente agli occhi di un profano è sicuramente
la livrea cromatica. Sembra, infatti, che questi animali contrastino con quanto
intuitivamente si immagina: è preferibile nascondersi nei confronti di
un predatore, piuttosto che farsi notare così vistosamente.
In realtà ci troviamo di fronte ad un caso di colorazione aposematica,
cioè di una colorazione che assume solitamente il significato di avvertimento.
È quindi un particolare tipo di adattamento evolutosi per “informare”
un possibile predatore della possibile tossicità di una preda.
I Nudibranchi, infatti, con la loro dieta, immagazzinano sulla loro superficie
o internamente al loro corpo tutta una serie di strutture che li rendono non
appetibili nei confronti di un predatore. Come già detto prima, uno strumento
è la custodia delle cellule urticanti dei Celenterati nei cerati; oppure
molte specie sintetizzano sostanze tossiche od acide che li rendono assolutamente
inappetibili o velenosi; oppure possono immagazzinare in certi tessuti delle
spicole calcaree per rendersi indigeste. Sembra addirittura che molte specie
utilizzano le spicole silicee delle spugne di cui si nutrono.
@ Nutrizione
La cattura del cibo avviene attraverso la radula, struttura lamellare dotata
di un numero variabilissimo di dentelli che conferiscono ad essa l’aspetto
di una grattugia. La radula è presente in quasi tutti i Molluschi.
|
|
|
|
Vacchetta di mare (Discodoris atromaculata)
Foto di Enrico MADINI
|
|
I Nudibranchi sono assolutamente predatori zoofagi (si nutrono di
altri animali). È necessario tuttavia dire che ogni specie si nutre di
animali differenti e che, mentre la quasi totalità delle specie è
stenofaga (specializzata nel cibarsi di poche specie), altre arrivano ad essere
pressoché monofaghe (si nutrono di una sola specie). Possiamo quindi avere
predatori di spugne marine; esempio tipico è la Peltodoris atromaculata
(detta volgarmente “vacchetta di mare”) la quale si ciba esclusivamente
della spugna marina Petrosia ficiformis. Oppure predatori di Briozoi
ed Ascidiacei, predatori di Celenterati (soprattutto Idrozoi epifiti).
@ Riproduzione
I Nudibranchi sono animali esclusivamente marini; non è stata trovata fino
a questo momento alcuna specie nelle acque dolci o, tantomeno, sulla terraferma.
Sono per lo più bentonici (vivono in stretto contatto col fondale marino),
tranne qualche famiglia planctonica (Phylliroidae, Glaucidae).
Poche specie presentano una valenza ecologica piuttosto ampia (vivono cioè
in ecosistemi differenti). La gran parte delle specie è al contrario stenoecia
(presentano una valenza ecologica piuttosto ristretta); esempi sono la sopracitata
P. atromaculata che si rinviene solo sulla spugna di cui si nutre, oppure
i Nudibranchi dei generi Flabellina e Cratena, i quali trascorrono
la maggior parte del loro ciclo vitale sugli Idrozoi del genere Eudendrium,
di cui si nutrono.
Sono comuni sui fondali rocciosi; poche specie sono tipiche di fondali
sabbiosi o, tantomeno, fangosi, dove presentano colorazioni non vistose e durante
il giorno vivono nell’interno dello spessore del sedimento. Pochissimi
dati, soprattutto per quanto riguarda il Mediterraneo, si hanno sui Nudibranchi
abissali.
@ Distribuzione ed Uteriori Informazioni
Sono diffusi in tutti i mari del mondo. Nel Mediterraneo sono state
trovate fino a questo momento 179 specie, ripartite in 36 famiglie. Le loro
dimensioni variano da pochi millimetri ad alcuni decimetri di lunghezza (come
la Tethys fimbria, specie mediterranea di profondità, che può
raggiungere i 30 cm di lunghezza).
Solo in questi ultimi trenta anni si è approfondito lo studio di questi
animali da un punto di vista biologico. Il loro studio è stato, infatti,
reso difficile dalla perdita delle loro caratteristiche cromatiche a contatto
dei liquidi utilizzati per la conservazione degli animali marini e dall’alto
costo di pubblicazione delle tavole a colori. La loro estrema rarità è
inoltre un grave problema poiché una specie, dopo essere stata descritta
per la prima volta, può essere ritrovata anche dopo 20-30 anni.
La diffusione dell’immersione e della fotografia subacquea ha portato
ad un aumento considerevole delle nostre conoscenze sui Nudibranchi del Mediterraneo.
Soprattutto l’immersione ha reso più semplice la raccolta in situ
di molte specie.
Da un punto di vista applicativo, i Nudibranchi si stanno rilevando utili sotto
due aspetti importanti.
Primo, l’estrema specializzazione di alcune specie a determinati microecosistemi
(come una grotta, o un particolare tipo di alga o pianta marina) permette di
utilizzare questi animali come indicatori di stati d’inquinamento nel
caso in cui sopravvenga la loro scomparsa.
Secondo, i loro prodotti di biosintesi sembra possano essere utilizzati in campo
farmaceutico per la lotta nei confronti di malattie umane, fra le quali il tumore.
Una piccola nota a margine è doverosa, anche se un pò dal sapore accademico!
Il singolare di "nudibranchi" (seguendo pedissequamente la sintassi
italiana) sarebbe "nudibranchio". Questo termine è ancora riscontrabile
nelle pubblicazioni meno recenti (le ultime in cui il termine compare risalgono
a 20-30 anni fa). Ma il linguaggio evolve e il risultato di ciò è
che nessuno più utilizza "nudibranchio", ma la forma sincopata
"nudibranco", peraltro più semplice da pronunciare. Dato l'uso
comune che se ne fa, è da considerarsi come la forma corretta.
|